Rimappatura: sfatiamo un mito
Sfatiamo il mito delle rimappature che minano l'affidabilità dei motori.
Una rimappatura ben fatta altro non fa che affinare il funzionamento di un motore già di suo creato con importanti limitazioni prestazionali DI PROPOSITO.
Significa che la maggior parte dei componenti sono progettati con tolleranze anche oltre il 20% per essere applicati su diversi veicoli e in diverse condizioni. Ve lo dico da ingegnere meccanico, non lo invento eh ;-)
Una buona rimappatura tende a migliorare l'ergazione e slegare il motore in quei frangenti in cui di proposito viene limitato.
Un esempio? Il TDI 101 è un motore con grandi potenzialità che viene limitato oltre i 3000giri per dargli un'erogazione fiacca agli alti regimi... questo perchè? Perchè un TDI 101 anche leggermente modificato renderebbe inutile l'acquisto del tdi 115 o tdi 130 su auto come Golf Mk4, A3, A4, Passat.
Personalmente ho un TDI 101 che frulla mappato da 210.000km, vi pare poco? E ho mappato auto da nuove che ora hanno passato i 300.000km.
Certo so che in giro alcuni preparatori garantiscono frizioni che fumano, prove bollino blu bocciate, consumi da caccia. Ma una mappatura ben fatta garantisce invece consumi minori (sulla mia ad esempio sono passato da 750-800km a pieno a circa 900-950), emissioni minori (il bollino blu ho testato che lo passo 5volte meglio che da originale) e un piacere di guida impagabile e rilassatezza autostradale inimmaginabile quando da originale un TDI 100 si siede dopo i 2800-3000giri.
Diffidate quindi chi vi dice che una mappa è una bomba a orologeria, è in realtà spesso un modo di fare girare meglio e più libero un motore, consumare meno senza stressarlo di più. Il principio è eliminare la "strozzatura" imposta prevalentemente per ragioni commerciali.
Ok? ;-)