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VW ID Beetle elettrico
https://www.newbeetleclubitalia.it/a...id=29094&stc=1
Da motor1.com, 16 ottobre 2020:
Il Maggiolino può rinascere elettrico con la Volkswagen ID.Beetle
A Wolfsburg si pensa di dare nuova vita al Beetle riproponendolo su base ID.
Ecco come potrebbe essere
Nei prossimi anni Volkswagen investirà parecchi miliardi nella mobilità elettrica. Modelli come ID.3 e ID.4 sono destinati a far grandi volumi ma per quanto possano essere convincenti e anche accattivanti, difficilmente susciteranno mai vere emozioni.
Allora perché non rievocare ancora una volta la Volkswagen per eccellenza, ovvero la Beetle, e adattarla alla base elettrificata? Noi abbiamo provato a immaginarlo con questi rendering esclusivi.
I tempi sembrano maturi per un nuovo Maggiolino elettrico
L'idea retrò di un neo-Maggiolino elettrico, che potrebbe chiamarsi ID.Beetle, non nasce proprio dal nulla: Volkswagen ha già annunciato che metterà in produzione dal 2022 la ID.Buzz, ispirata al celeberrimo T1 che era appunto un derivato del Beetle.
E cosa dire dell'ID.Buggy Concept che ha suscitato scalpore al Salone di Ginevra nella primavera del 2019? Anche qui, l'ispirazione viene dalle dune buggy degli Anni '60, che all'epoca erano altresì basati sul Maggiolino. Anche qui una produzione in piccole serie era già allo studio e sarebbe proseguito se il partner e.GO di Aquisgrana non fosse andato in bancarotta.
La piattaforma MEB è adatta
Una cosa è certa: in teoria, sulla piattaforma MEB si può adattare qualunque carrozzeria perché tecnicamente ci sono molti meno limiti rispetto a una piattaforma tradizionale ed è anche possibile riproporre la trazione posteriore, cosa che già accade con la ID.3.
Nell'estate del 2018, il responsabile del design VW Klaus Zyciora ha confermato in un'intervista alla rivista britannica Autocar di aver già buttato già gli schizzi di un Maggiolino elettrico a quattro porte e pare che la Casa abbia anche registrato il nome e-Beetle.
Quattro porte irrinunciabili
Dunque, dopo decenni intervallati della due reinterpretazioni moderne del '98 e 2012, entrambe con meccanica Golf e dunque "tutto avanti", qualcosa di più vicino alla tradizione potrebbe entrare in produzione dal 2022. Certo, nella storia soltanto i carrozzieri esterni hanno proposto il Maggiolino con 4 porte, ma qualcosa alla modernità bisognerà concedere. E no si può escludere una versione convertibile sempre elettrica a due porte, che finora non è mai mancata.
Il mercato di riferimento per ID.Beetle sarebbe principalmente quello degli Stati Uniti, dove New Beetle e Beetle hanno comunque sempre venduto bene e dove ID.3 non è commercializzata e dunque una nuova elettrica basata sulla stessa piattaforma non farebbe alcuna concorrenza interna. Senza contare che ID.Beetle e ID.BUZZ formerebbero una perfetta coppia retrò.
Stile moderno e retrò
In termini di design, un ID.Beetle reso simile all'ID.Buggy, potrebbe mescolare abilmente un look moderno, conservando la striscia di luci a LED nella parte anteriore tipica delle ID, con elementi retrò. Se il Neo-Beetle ricordasse il modello storico, sarebbe lungo circa 4,10 metri e sarebbe al di sotto dell'ID.3. Per inciso, il Maggiolino VW era lungo 4,28 metri.
D'altra parte, il connubio tra maggiolino ed elettrificazione esiste già: l'azienda americana Zelectric lo sta facendo con successo da anni e con la benedizione ufficiale di Volkswagen e l'altra azienda partner tedesca eClassics sta mettendo sulla piattaforma dell'e-up! le carrozzerie storiche dei Maggiolini.
https://it.motor1.com/news/449264/vo...tle-rendering/
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non mi convince, anche se credo che tra un pò si torni al carburante classico invece che passare all'elettico.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
andri77
, anche se credo che tra un pò si torni al carburante classico invece che passare all'elettico.
concordo....alla fin della fiera, l’elettrico inquina più del classico.....siamo tutti schiavi dei produttori....
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e già tutti schiavi, anche le ibride non le capisco dato che se si blocca il motore elettrico il motore a benzina non parte... saputo dal mio carrozziere di fiducia
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Quello che nessuno ci dice è quanto "inquini" un veicolo nel corso della sua vita media dalla produzione, gestione/manutenzione fino alla demolizione e smaltimento con tutto compreso.
I numeri che abbiamo sono sempre parziali quindi tesi a dimostrare questa o quella teoria.
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Bravo Nando. Poi c'è anche da dire che una new Beetle chiusa sempre in garage quanto inquina?!?
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Vi parlo da possessore di full electric da oltre 2 anni e non per sentito dire, letto qua e là o chiacchiericcio da bar della bocciofila.
L'elettrica è una libidine! Un po' come lo è stato passare dalla cucina a legna e carbone al piano a gas.
Capisco che questo sia molto soggettivo e la legna, benché scomoda, tutt'altro che pulita per l'ambiente e puzzona, ha un che di romantico...
Vivere elettrico è un piacere che inizia già dalla sera prima. Quando metti in carica l'auto è un po' come quando metti in carica il telefonino, sai che la giornata è finita e al risveglio la batteria segnerà il 100%
Questa goduria non l'ho mai provata con altre auto :p:p
Viaggiare poi, in assenza di vibrazioni e rumore del motore è uno spasso. Acceleri e accelera come un missile, lasci il pedale e rallenta, con quella fighissima lancetta del recupero energetico che schizza a 1000 e ti fa vedere il serbatoio che si riempie. Guduriaaaa, sto facendo il pieno frenando!!!
Viaggiando scopri poi tantissimi ristoranti, hotel e piazze d'Italia con stazioni di ricarica gratuite. Scopri l'accoglienza di ristoratori ed albergatori felici di ospitare clienti "Green" un po' come spesso lo sono loro, perché se oggi ci stupiamo di quanto il cielo sia azzurro fuori dalle città, un po' di responsabilità ce l'hanno le scelte che in passato abbiamo fatto.
E per il futuro quelle che facciamo oggi.
In oltre 2 anni di utilizzo e percorsi circa 20000 km ho speso 150 euro di manutenzione, zero di bollo e 300 euro di "carburante". Entro nelle aree vietate alle auto termiche e parcheggio gratis nelle strisce blu.
Giro la chiave e schiaccio il pedale, niente più.
Troviamo una pecca? Il rombo del motore! Ma noi italiani siamo dei geni e Maserati si è inventato anche quello: la sua elettrica avrà lo stesso rombo, premendo l'apposito pulsante sul touch screen, di tutte le Maserati termiche.
ognuno tragga le proprie conclusioni...... ;-)
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In generale, il tuo discorso potrebbe essere più che giusto.....a parte alcuni incentivi provvisori (vedrai quando saranno tante, se ti faranno parcheggiare gratis nelle strisce blu.....vedrai come lo Stato regala il bollo a tutti.....) e sorrisoni dei gestori di locali (di questi tempi sorriderebbero anche al peggior nemico..:D:D)......
il mio dubbio è: siamo sicuri che sia così Green ???? Per produrre tutta questa energia elettrica si costruiscono centrali esagerate e più richiesta ci sarà e meno si guarderà al rispetto della sicurezza e dell ambiente.....si scavano, si demoliscono intere montagne per estrarre i materiali per la produzione delle batterie, batterie che poi.....che fine faranno ??
Quando tutti avremo L auto elettrica, quante saranno le batterie da smaltire in maniera green? Hai presente quanto inquina una batteria ???? Hai presente quanto costa smaltire una batteria ? Quanto ci costa tutto questo ?? Quando tutti avremo la macchina elettrica, davvero i ristoratori saranno felici di offrire il pieno a tutti ??
Ho fatto parte di un comitato per valutare la costruzione di una centrale elettrica a biomasse qui in città....e ti posso assicurare che dietro le promesse di cieli azzurri e aria balsamica, c’è tanto tanto business....
Io di ”Green” ci vedo tanto quello dei biglietti Verdi col $ stampato sopra.....
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Citazione:
Originariamente Scritto da
moniluda
Io di ”Green” ci vedo tanto quello dei biglietti Verdi col $ stampato sopra.....
pure io ci vedo soldi del business e niente altro...
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Il full elettric ha dei grossi punti ancora irrisolti: vi prego di leggerlo non in tono polemico ma costruttivo:)
- adesso è una nicchia, se trovassi tutte le colonnine sempre occupate e devi aspettare ore per ricaricare?
- problema di produzione energia elettrica che, al momento è ancora in gran parte da fonte fossile (non hanno risolto il problema solo aumentato inefficienza per un ulteriore step), L'italia l'energia elettrica la copra e non la produce quindi anche peggio
- a patto di avere tutta quell'energia la rete nazionale non ha la capacità fisica di distribuirla, se aumentasse considerevolmente il parco auto elettrico parli di megawatt e megawatt per una sola area di servizio
- problema manutenzione ordinaria, per un'auto che non ha neanche un motore già i 150€ di manutenzione sono troppi, inoltre non ci si può affidare a meccanici generici.
- manutenzione straordinaria, non essendoci meccanici generici (almeno credo, puoi confermarcelo?), secondo me in caso di problemi sono dolori, per non parlare delle famose batterie, quanto costa cambiarle?
- smaltimento batterie, costi e rischio inquinamento. (li enorme opportunità di business, come quelli che si sono messi per tempo a specializzarsi nel recupero dei pannelli solari).
Per il momento la mia svolta green si è fermata al GPL
In tutto questo aggiungici uno Stato che continua a cambiare i provvedimenti e a non mantenere le promesse fatte o gli accordi presi...
Ovvio per un uso casa lavoro senza necessità di soste intermedie è una soluzione che sicuramente nel breve abbatte i costi... bisogna vedere nel lungo...
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Citazione:
Originariamente Scritto da
moniluda
In generale, il tuo discorso potrebbe essere più che giusto.....a parte alcuni incentivi provvisori (vedrai quando saranno tante, se ti faranno parcheggiare gratis nelle strisce blu.....vedrai come lo Stato regala il bollo a tutti.....) e sorrisoni dei gestori di locali (di questi tempi sorriderebbero anche al peggior nemico..:D:D)......
il mio dubbio è: siamo sicuri che sia così Green ???? Per produrre tutta questa energia elettrica si costruiscono centrali esagerate e più richiesta ci sarà e meno si guarderà al rispetto della sicurezza e dell ambiente.....si scavano, si demoliscono intere montagne per estrarre i materiali per la produzione delle batterie, batterie che poi.....che fine faranno ??
Quando tutti avremo L auto elettrica, quante saranno le batterie da smaltire in maniera green? Hai presente quanto inquina una batteria ???? Hai presente quanto costa smaltire una batteria ? Quanto ci costa tutto questo ?? Quando tutti avremo la macchina elettrica, davvero i ristoratori saranno felici di offrire il pieno a tutti ??
Ho fatto parte di un comitato per valutare la costruzione di una centrale elettrica a biomasse qui in città....e ti posso assicurare che dietro le promesse di cieli azzurri e aria balsamica, c’è tanto tanto business....
Io di ”Green” ci vedo tanto quello dei biglietti Verdi col $ stampato sopra.....
È più green di ciò che respiriamo ogni secondo. La produzione di elettricità sarà sempre più verde, sempre più dal sole, dal vento e dall'acqua.
ognuno di noi potrà prodursi la corrente da queste fonti e sarà un'abitudine come lo è oggi mettersi in tasca il telefonino. Chi l'avrebbe mai detto 20 anni fa?
Poi ci saranno nuove fonti e tutte con un occhio all'ambiente, perché oramai lo hanno capito anche i sassi che è stato un suicidio percorrere le strade del fossile. L'alibi è che non si era coscienti, un po' come l'amianto, ma poi fortunatamente...
La nostra vulnerabilità all'emergenza sanitaria che stiamo vivendo oggi, è principalmente causa delle schifezze respirate (e mangiate) per decenni... mia personalissima opinione.
Le batterie non si butteranno e non ci sarà bisogno di smaltirne così tante. Le batterie si rigenereranno, un po' come oggi si fa con i toner, le batterie, gli pneumatici, la plastica, il vetro, il cartone, i liquami, gli scarichi domestici, ecc ecc
Già oggi c'è chi le batterie delle auto le ripara, sostituendo solo il blocco difettoso.
C'è poi da dire che la batteria non sarà certamente il carburante del futuro. Questo è solo un passaggio e l'estrazione dal suolo della materia prima sarà solo un ricordo.
Telsa ha già iniziato a guardare altrove per le proprie batterie e gli altri faranno altrettanto.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
iosonofrancesco
- adesso è una nicchia, se trovassi tutte le colonnine sempre occupate e devi aspettare ore per ricaricare?
- problema di produzione energia elettrica che, al momento è ancora in gran parte da fonte fossile (non hanno risolto il problema solo aumentato inefficienza per un ulteriore step), L'italia l'energia elettrica la copra e non la produce quindi anche peggio
- a patto di avere tutta quell'energia la rete nazionale non ha la capacità fisica di distribuirla, se aumentasse considerevolmente il parco auto elettrico parli di megawatt e megawatt per una sola area di servizio
- problema manutenzione ordinaria, per un'auto che non ha neanche un motore già i 150€ di manutenzione sono troppi, inoltre non ci si può affidare a meccanici generici.
- manutenzione straordinaria, non essendoci meccanici generici (almeno credo, puoi confermarcelo?), secondo me in caso di problemi sono dolori, per non parlare delle famose batterie, quanto costa cambiarle?
- smaltimento batterie, costi e rischio inquinamento. (li enorme opportunità di business, come quelli che si sono messi per tempo a specializzarsi nel recupero dei pannelli solari).
Ti ringrazio per gli appunti precisi perché mi dai modo di rispondere e far chiarezza... almeno per ciò che ho sperimentato io.
- la rete e le colonnine si stanno espandendo velocemente e proporzionalmente all'aumento del parco auto elettrico. Tesla, che è maestra in questo, sta installando autonomamente stazioni di rincarica per i propri clienti, e sono diffusissime.in giro per l'Italia Enel sta facendo altrettanto e sono ancora più diffuse. Brescia e Milano c'è a2a con un'ottima rete capillare ed economica (5 euro/mese).
- per la parte "produzione energia", daí un occhio alla mia precedente risposta.
- in realtà l'abitudine di chi già oggi usa l'elettrico è di mettere in carica l'auto alla sera e trovarsela con il pieno al mattino, così da percorrere dai 350 ai 600 km senza ricaricare. Una minima parte ricaricherà fuori e, salvo casi d'emergenza, si sfrutternno le pause naturali, quali stop caffè, pranzo, spuntino, per fare un rabbocco rapido. Anche 20 minuti ti danno qualche centinaia di km di autonomia.
- elettrico non vuol dire gratis. Si chiama "manutenzione preventiva" e come per le termiche sono previsti controlli periodici, che se fatti ti permettono di mantenere in garanzia l'auto e le batterie anche per 8 anni. Meccanici generici? Già oggi possono fare ben poco sulle auto moderne, se non cambio olio e filtri. E a volte neppure riescono a resettare la spia del service.
- smaltimento batterie: anche qui dai un occhio al mio precedente post, così non mi ripeto
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La prima risposta è: "scordatevelo".
Nel 2019 Volkswagen ha venduto nel mondo 3 Tiguan per ogni 2 Golf e ormai nel mondo si vendono più SUV che vetture tradizionali, per cui se l'azienda ha un centesimo da investire, lo farà in un SUV, come del resto sta facendo. Forse sopravviveranno Polo, Passat e Golf, ma tutto il resto della gamma non-SUV ha gli anni contati.
Che le elettriche vadano bene, lo sappiamo tutti. Purchè si faccia poca strada e restino un fenomeno, se non di nicchia, limitato ad una fetta del circolante. Perchè è vero che ci sono investimenti in infrastrutture in corso, ci sono dei limiti tecnologici. A meno di non voler installare una centrale nucleare in ogni autogrill, perchè se arrivi con la batteria al 20% e hai davanti 10 macchine che devono ricaricare alla colonnina, anche se uno ricarica per 20 minuti, vuol dire che la tua pausa caffè diventa di 2 ore. Per contro il numero di colonnine non si può aumentare a dismisura, perchè la rete elettrica quella è e già nei mesi estivi, quando ormai tutti accendono il condizionatore in casa, presenta dei limiti. Installare 60 colonnine da 50 kW significa far arrivare 3 MW, il che vuol dire la quantità di corrente con la quale si alimentano mille utenze domestiche. E 60 sarebbe il minimo sindacale. Come minimo devi arrivare in autogrill con una linea di alta tensione e poi installare una sottostazione dedicata. Il grosso limite dell'elettrico è nella quantità di energia che deve essere prodotta e trasportata su lunghe distanze. Ovviamente sperando che la gente non scenda in piazza contro la costruzione di elettrodotti.
Oggi le elettriche vanno bene per chi può ricaricarsele di notte, sfruttando il fatto che le centrali termiche e nucleari sono poco flessibili e quindi nelle ore notturne abbiamo un surplus di energia, o di giorno con energia autoprodotta. La carichi di notte, di giorno ci vai a lavorare, la sera torni a casa e la rimetti sotto carica. Si possono usare anche per viaggi lunghi, ma bisogna pianificarli e non avere fretta. E sperare di non trovare le colonnine occupate. Due anni fa ho visto due proprietari di Tesla litigare per l'unica colonnina disponibile in hotel.
Per carità, senza nulla togliere a chi si trova bene, l'automobile elettrica ha ancora tanta strada da percorrere in termini di infrastrutture e sistemi di ricarica. Sarà matura quando sarà possibile ricaricare le batterie in 5 minuti con una rete capillare sul territorio. Inoltre dovrà essere resa sicura, non dimentichiamoci che la morte per elettrocuzione è istantanea e la corrente non si vede. Oggi abbiamo ancora pochi veicoli elettrici in circolazione per poter elaborare statistiche serie sulla pericolosità e sul rischio incendi. Però a me è esplosa una batteria al litio sotto carica e per fortuna è successo nel garage, senza persone attorno.
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Di un'erede della Maggiolino (originale) elettrica si parla dai tempi della New Beetle --che tra le prime idee doveva essere elettrica. Ma tendo a dare ragione a Luca (phormula) sul fatto che le case automobilistiche, se non possono permettersi di buttare i soldi dalla finestra, prima di tutto progetteranno nuove automobili obese (comunemente dette SUV). Poi utilitare in tutte le misure. E poi, semmai, qualcosa di sfizioso e divertente.
Dati i trascorsi degli ultimi anni, non credo che Volkswagen sia nella posizione di buttare soldi, quindi non credo che vedremo sequel della New Beetle, tanto meno elettriche.
Spero di sbagliarmi, ma non credo. Coi chiari di luna del design che si vedono in casa VW al moment, però, non è detto che non vedere una nuova maggiolino nel giro di pochi anni sia una cattiva cosa...
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Quanto all'auto elettrica come auto elettrica, il problema non è la propulsione. Il motore elettrico è un aggeggio più flessibile, efficiente e potente di qualsiasi motore a combustione interna --non è un caso che, peraltro, agli albori dell'automobilismo ci siano stati alcuni tentativi di auto elettrica.
Visto che il parco circolante non si rinnova dalla sera alla mattina, anche la rete elettrica potrebbe essere aggiornata in tempo: senza dover passare per il discorso sulla sostenibilità ed il danneggiamento ambientale, probabilmente è possibile realizzare le centrali elettriche e le linee di distribuzione di pari passo con l'uptake dell'auto elettrica.
Chiaramente il discorso si complica se uno vuole anche avere un sistema che non accoppa il pianeta, dato che deve giocarsela con (molto) nucleare e (poche) rinnovabili. Ma neppure questo è il punto.
Il problema dell'auto elettrica, da quando l'automobile esiste, è come portarsi a zonzo l'elettricità. Le batterie vanno bene per applicazioni che richiedono poca potenza e per poco tempo. Per muovere un'automobile, sono una pessima idea. Per avere autonomia, uno ha bisogno di realizzare transatlantici --le Tesla non sono enormi solo perché sono americane, ma perché devono scarrozzare una batteria gigante per poter avere autonomia (che significa anche: sono rivoluzionarie come uno smartphone che dura quanto un Nokia 3330, ma ha le dimensioni di un laterizio... ma questa è ancora un'altra storia).
L'auto elettrica per girare in città va benissimo, e a questo punto stiamo parlando di Renault Zoe (che è comunque più ciccia della Clio da cui deriva) e consimili, che si accontentano di fare 200km per otto ore di ricarica notturna. Ed io una Zoe per andare a lavorare me la comprerei in un batter d'occhio... se non potessi andare al lavoro in bici.
Per autonomie maggiori fatte senza realizzare un tir di lusso il cui scopo è quello di portare a spasso le batterie, dovremo aspettare che la Volvo finisca di capire come utilizzare la struttura dell'auto per immagazzinare energia. O chi per lei.
Oppure, apriamo una petizione e chiediamo alla Ford di finire il lavoro che aveva cominciato negli anni '50:
https://www.newbeetleclubitalia.it/a...id=29103&stc=1
Per inciso, io tifo per la seconda possibilità:nerd:.
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Secondo me le auto elettriche che hanno più senso oggi sono quelle come la Ami della Citroen.
Ovvero vetture piccole e (relativamente) leggere, quindi che consumano poca corrente, anche perchè non hanno batterie enormi. Ottimizzate per l'uso urbano, dove 100-150 chilometri reali di autonomia al giorno sono più che sufficienti per andare a lavorare e sbrigare qualche commissione e dove l'aerodinamica non è fondamentale per cui si possono usare forme squadrate per ottimizzare lo sfruttamento dello spazio. Senza contare che è proprio l'uso urbano quello in cui i vantaggi dell'elettrico sono evidenti, per la possibilità di recuperare energia in frenata. E per muoverci nei centri storici non abbiamo bisogno di transatlantici da cinque metri ma di vetture che occupano poco spazio e si muovono in spazi ridotti.
Sono anche quelle più compatibili con l'infrastruttura esistente, non richiedono colonnine dedicate, ma le puoi ricaricare ogni sera a casa di notte usando la normale presa di corrente, come fa il mio vicino con la Leaf che usa appunto sul tragitto casa-lavoro.
Quanto all'ID-Beetle, l'ho già detto. Di macchine da salone come queste ne faranno tante, ma alla fine quando si tratterà di mettere qualcosa in produzione, oggi le case i soldi li fanno con i SUV. Le vetture normali si vendono con lo sconto, per un SUV il cliente paga senza fiatare il 20% in più ed accetta tempi di consegna di sei mesi. Questa è la realtà del mercato. Punto.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
phormula
Secondo me le auto elettriche che hanno più senso oggi sono quelle come la Ami della Citroen.
Ovvero vetture piccole e (relativamente) leggere, quindi che consumano poca corrente, anche perchè non hanno batterie enormi. Ottimizzate per l'uso urbano, dove 100-150 chilometri reali di autonomia al giorno sono più che sufficienti per andare a lavorare e sbrigare qualche commissione e dove l'aerodinamica non è fondamentale per cui si possono usare forme squadrate per ottimizzare lo sfruttamento dello spazio. Senza contare che è proprio l'uso urbano quello in cui i vantaggi dell'elettrico sono evidenti, per la possibilità di recuperare energia in frenata. E per muoverci nei centri storici non abbiamo bisogno di transatlantici da cinque metri ma di vetture che occupano poco spazio e si muovono in spazi ridotti.
Assolutamente d'accordo. Ho tirato in ballo la Zoe perché è una macchina macchina, più che un quadriciclo elettrico (e perché mi piace molto), ma indubbiamente in città hanno più senso cose che condividono molto di più con la vecchia Iso-Rivolta Isetta che con una BMW Serie 7.
Per evitare la metropolitana (per ovvi motivi, ultimamente), i miei genitori hanno preso un Birò, che è un quadriciclo elettrico sulla stessa linea di pensiero. E, appunto, in città quello serve.
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Mio fratello da tanti anni dice che il futuro è idrogeno
Ma se mihares non me lo spiega come faccio a contraddirlo? :-":party:
mandi
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Citazione:
Originariamente Scritto da
McLaren
Mio fratello da tanti anni dice che il futuro è idrogeno
tuo fratello deve essere molto vecchio perché se ne parlava già tanti decenni fa......ma non c’è possibilità di tirarci fuori un enorme business, per cui lo tengono nascosto.......
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L'idrogeno per ora è stato usato solamente negli autobus in parchi chiusi (es. aeroporti) e in Giappone per la Toyota Mirai.
Non è tanto questione di business, è che la praticità dei carburanti tradizionali in termini di rifornimento e la capillarità della rete di distribuzione è imbattibile. Già passando al GPL o al metano a volte ti scontri con l'impossibilità di fare rifornimento in certe aree o in certi orari. Qualsiasi nuovo carburante che non sia erogabile tramite una pompa come quella della benzina, si scontra in primis con la mancanza di una rete di distribuzione capillare. Se poi le autonomie sono inferiori, ancora peggio.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
McLaren
Mio fratello da tanti anni dice che il futuro è idrogeno
Alla fine probabilmente lo sarà, ma non ancora. L'idrogeno non è una fonte di energia, ma è un metodo per immagazzinare energia. Questo perché di idrogeno allo stato brado non se ne trova, e bisogna tirarlo fuori dall'acqua --uno può mettersi a tirarlo fuori anche da idrocarburi, ma why bother se gli idrocarburi li puoi bruciare direttamente?
In sostanza, per ricavare idrogeno uno deve mettersi a fare elettrolisi dell'acqua e, per questo processo, serve tanta eneregia elettrica --in termini energetici, uno deve mettere in conto di spendere almeno tanta energia quanta ne ricaverebbe "bruciando" idrogeno, più le inefficienze.
Al momento, non abbiamo tutta questa abbondanza di energia elettrica. L'avremo, potenzialmente, quando la fusione nucleare sarà pronta per la produzione di elettricità commerciale su larga scala. Poi uno dovrà anche preoccuparsi di altri problemi, oltre ai gas serra, ma stiamo parlando di divieti di sosta su Marte qui.
Citazione:
Originariamente Scritto da
moniluda
ma non c’è possibilità di tirarci fuori un enorme business, per cui lo tengono nascosto.......
Al netto del problema energetico qui sopra, l'idrogeno ha un altro problema e questo è: la difficoltà di stoccaggio e trasporto. Che vada direttamente in un motore a scoppio oppure in una cella combustibile (che è una "soluzione" per modo di dire, poi ci arrivo), uno deve metterlo in un serbatoio. Possibilmente senza rischiare ad ogni buca di finire il viaggio come un piccolo Hindenburg.
Per ora si è risolto con grosse bombole armate, oppure lasciando perdere. La possibilità di fare business c'è, eccome, ed il primo che trova una soluzione pratica a come portarsi in giro sufficiente idrogeno in macchina senza rischiare di esplodere diventerà il tizio più ricco della storia dell'umanità. Ancora di più di quello che troverà la cura per la COVID-19.
Celle combustibile: in teoria sono una grande idea, una batteria "aperta" che si ricarica come un serbatoio ma alimenta un motore elettrico, con tutti i vantaggi di un motore elettrico su un motore a combustione interna in termini di peso e complessità. Purtroppo, per celle a combustibile che usano idrogeno, vanno utilizzati una caterva di elementi rari o costosissimi e rari; questo ne limita assai la praticità.
Di contro, bruciare idrogeno in un motore a combustione interna ha come svantaggio solo una certa inefficienza dell'aggeggio --in pratica, l'idrogeno ha un numero di ottano equivalente altissimo e un basso contenuto calorico specifico, quindi uno deve comprimerlo come se non ci fosse un domani per avere delle prestazioni decenti. Sotto questo punto di vista, è un po' come il metano, ma di più. Però questo particolare problema, dati gli sviluppi che già si stanno vedendo per i motori a benza, va risolvendosi gratuitamente --e, nel caso uno avesse un reattore a fusione in tasca, l'efficienza ridotta sarebbe un problema secondario... vuoi mettere andare tutti in giro con un V8 da sei litri?
Citazione:
Originariamente Scritto da
phormula
Qualsiasi nuovo carburante che non sia erogabile tramite una pompa come quella della benzina, si scontra in primis con la mancanza di una rete di distribuzione capillare. Se poi le autonomie sono inferiori, ancora peggio.
Questo è un problema che affligge qualsiasi cosa nuova: bisogna costruire la rete di supporto. La propulsione elettrica partirebbe avvantaggiata perché le prese sono già state inventate da mo', ma in presenza di una buona soluzione per lo stoccaggio dell'idrogeno uno può aggiornare l'infrastruttura di pari passo con il rinnovo del parco circolante.
Il problema è che, appunto, non abbiamo ancora un buon modo per trasportare l'idrogeno senza correre rischi inaccettabili.
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Come alimentare un'automobile, però, è solo parte del problema: i danni ambientali dovuti al trasporto privato non si esauriscono nel tubo di scarico. Purtroppo, produrre automobili è la parte più dannosa del processo. Costruire e vendere 16 milioni di Tesla all'anno non ci toglierebbe dalle acque calde attuali.
A lungo termine, la soluzione per il trasporto privato sarà o un'automobile strettamente imparentata con la Volvo LCP2000, ovvero una macchina leggerissima e progettata per durare almeno tre volte quelle attuali, oppure niente auto tout court e tutti in bici (elettrica).
In generale, sembra semplice costruire automobili in modo sostenibile (specialmente ascoltando pirla cubitronici come Elon Musk). Ma davvero non lo è. Nemmeno di sbieco.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
mihares
La propulsione elettrica partirebbe avvantaggiata perché le prese sono già state inventate da mo', ma ...
Le prese ci sono, manca la corrente.
Nel senso che già oggi in certi momenti, tipo estate con i condizionatori a palla, la rete elettrica esistente fatica a soddisfare la domanda, che comunque viene soddisfatta importando dall'estero. Una maggiore diffusione delle auto elettriche in paesi come la Francia, che invece hanno un surplus di elettricità al punto che in molte case il riscaldamento è elettrico, potrebbe crearci qualche mal di testa e farci tornare ai distacchi programmati. Non so se qualcuno se li ricorda, ma in passato durante i picchi di domanda, ENEL staccava dalla rete alcune zone a rotazione, per un periodo limitato di 1-2 ore, in modo da non creare troppi disagi.
E' chiaro che il futuro della mobilità individuale va in qualche modo ripensato. In una città moderna, la superficie destinata alle automobili supera quella destinata alle persone. E le automobili continuano a crescere di dimensioni e peso, oltre ad avere cicli di vita di 5-6 anni contro gli 8-10 del secolo scorso. Prima o poi si dovrà arrivare al modello giapponese delle k-car, premiando chi acquista automobili piccole e leggere, e in un futuro più lontano, al modello di automobile come servizio, reso possibile dalla guida autonoma.
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Grazie a Samuele per aver aperto questa discussione, che man mano si è fatta sempre più interessante ed istruttiva.
Diciamo che per garantire un futuro alla nostra terra, gli argomenti da trattare e risolvere sono veramente tantissimi e l'ecosostenibilità è ovviamente tra i più importanti.
Purtroppo come al solito il divario sociale si allarga e le differenze tra ricchi e poveri saranno sempre più significative.
L'uomo continua a sfruttare più dello sfruttabile e tutto gira attorno al consumismo più sfrenato, lo vediamo in tutti i campi, oltre alle auto, che tanti anni fa si acquistavano tranquillamente usate, oggi tutti le vogliono nuove e da cambiare spesso; altrettanto per l'arredamento, dove i mobili antichi non hanno più valore e si preferisce spender "poco" (che poi non è così), per finti mobili che di ecologico hanno poco (colle, vernici....)....e li vogliamo cambiare pure spesso.
Bah, è sempre un mondo dove chi ha vuole sempre di più, mentre ci sono ancora popolazioni che non hanno auto, case lussuose o altri beni (come li chiamiamo noi), ma pagano ugualmente le conseguenze di questo modo di vivere.
Tempo fa ho visto un servizio di una piccola azienda nata con poco che si occupa di ricondizionare elettrodomestici, ecco questi per me sono esempi importanti e che mi piacciono. Perchè ogni 5/8 anni dobbiamo buttare frigoriferi, lavatrici....ma dove va tutta questa roba ? Dove stoccare i materiali non riciclabili, batterie, telefonini ?
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In realtà Adelaide (bidulla) fa Greta di secondo nome... :-" >:D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
AAA
In realtà Adelaide (bidulla) fa Greta di secondo nome... :-" >:D
:D:D Sai che avevo pensato la stessa cosa!?!? :D:D:D
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ahahah
dite che dopo Peter e il nonno vado verso i fiordi e il Polo Nord....?
mi ero data un po della Greta anche io....ma non sono riuscita a non scrivervi quello che penso:D
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Assolutamente d'accordo anche se il cambiamento globale è davvero difficile. §
Non vorrei fare il disfattista ma mi ricordo che già quando ero ancora all'università e si parlava dei protocolli di Kyoto, il problema erano paesi come la Cina e la Russia che non lo hanno sottoscritto e che hanno una produzione energetica in gran parte (almeno allora) basata addirittura sul carbone, approfittando dei grossi giacimenti in quei territori.
E solo loro fanno più del 50% dell'inquinamento mondiale (sono stato basso perché ricordo fosse più alto).:nerd:
In soldoni è come fare la differenziata ma poi arriva un solo camion a raccogliere tutto insieme e butta via...:D
Comunque apro petizione per rinomire bidulla da semplice "bidulla" a "Bidulla Thunberg"...ache se sono troppi caratteri forse :D
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Originariamente Scritto da
bidulla
Diciamo che per garantire un futuro alla nostra terra, gli argomenti da trattare e risolvere sono veramente tantissimi e l'ecosostenibilità è ovviamente tra i più importanti.
Prima di fare la fine di Venere (*) per via del riscaldamento del Sole (sì, pure quello, ma questa volta noi non centriamo:D), la terra ha più o meno mezzo miliardo di anno da vivere. Quindi non è in gioco la sua sopravvivenza: è quella della nostra specie, in particolare con la popolazione che abbiamo adesso --se fossimo quattro gatti, il problema non si porrebbe. Come effettivametne si poneva poco quando se ne son gettate le basi, durante la seconda rivoluzione industriale:nerd:.
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Originariamente Scritto da
bidulla
L'uomo continua a sfruttare più dello sfruttabile e tutto gira attorno al consumismo più sfrenato, lo vediamo in tutti i campi, oltre alle auto, che tanti anni fa si acquistavano tranquillamente usate, oggi tutti le vogliono nuove e da cambiare spesso
Più che come alimentare le automobili, questo è il problema: semplicemente non se ne possono produrre e far circolare la quantità che si pretende di avere (e aumentare) oggi. Andassero anche a scoregge di angioletti, produrle ha un impatto ambientale troppo grande.
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Originariamente Scritto da
bidulla
Tempo fa ho visto un servizio di una piccola azienda nata con poco che si occupa di ricondizionare elettrodomestici, ecco questi per me sono esempi importanti e che mi piacciono. Perchè ogni 5/8 anni dobbiamo buttare frigoriferi, lavatrici....ma dove va tutta questa roba ? Dove stoccare i materiali non riciclabili, batterie, telefonini ?
Ogni tanto ha senso cambiare hardware. Quando non è più possibile ripararlo, quando si capisce che un certo principio di funzionamento è più pericoloso dei gas serra emessi sostituendolo o anche, in una certa misura, per aumentare l'efficienza energetica. Ma tutte queste cose andrebbero ponderate molto, molto meglio di quanto si fa adesso.
Anzi, andrebbero proprio calcolate, dal momento che è possibile farlo. Purtroppo, non è sempre facile: mentre è obbligatorio poter accedere all'efficienza energetica in utilizzo, non c'è quasi mai modo di sapere quanto danneggia l'ambiente produrre la nuova cosa che si vorrebbe acquistare --dal telefonino alla casa, passando per macchine e frigoriferi.
Avevo fatto i conti una volta che, se volessi sostituire la Tambu con una Tesla (non lo farei neanche morto, ma la Tesla è un'auto molto chiacchierata, quindi ci sono più dati) dovrei aspettare di fare 4-500 mila chilometri prima di andare in pareggio. Non credo che percorrerò mai tanta strada con questa macchina. Conclusione: me la tengo finché non cade a pezzi.
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iosonofrancesco
il problema sono paesi come la Cina e la Russia che non lo hanno sottoscritto e che hanno una produzione energetica in gran parte (almeno allora) basata addirittura sul carbone, approfittando dei grossi giacimenti in quei territori. E solo loro fanno più del 50% dell'inquinamento mondiale (sono stato basso perché ricordo fosse più alto).:nerd:
In soldoni è come fare la differenziata ma poi arriva un solo camion a raccogliere tutto insieme e butta via...:D
No, non è così per due motivi. Uno: è vero che la Cina è il singolo paese che emette più anidride carbonica in atmosfera (27% del totale). La Russia ha molti missili nucleari, ma ha un'economia più o meno paragonabile a quella di una regione italiana del Nord. E se è vero che produce energia in modo poco raccomandabile, è anche vero che contribuisce al problema per il solo 5%, scarso.
Qui c'è una lista dei peggio scoreggioni mondiali.
Due: anche se fosse la metà, significa che l'altra metà arriva da altrove e, magari, sono altrove dove tu, o noi, possiamo fare una differenza --al netto della dittatura, anche in Cina si può far la differenza cercando di non comprare prodotti fatti là quando, invece, ci sono alternative fatte in posti dove le emissioni sono controllate; in UE per esempio.
In generale, non avere la possibilità di risolvere tutto o la maggior parte del problema non può essere una "scusa" per non agire del tutto:nerd:. Quello che bisognerebbe fare, però, è essere abbastanza sicuri che le azioni intraprese per risolvere il problema, effettivamente, contribuiscano alla soluzione:D...
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(*) Che poi, mentre tutti erano intenti a scandagliare Marte, qualcuno ha trovato un sacco di fosfene negli strati alti dell'atmosfera di Venere e non abbiamo spiegazioni non biologiche o industriali per la presenza di quel gas, al momento.
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Ogni tanto ha senso cambiare hardware. Quando non è più possibile ripararlo, quando si capisce che un certo principio di funzionamento è più pericoloso dei gas serra emessi sostituendolo o anche, in una certa misura, per aumentare l'efficienza energetica. Ma tutte queste cose andrebbero ponderate molto, molto meglio di quanto si fa adesso.
Ogni tanto. Il problema è che sta succedendo "ogni troppo spesso". Abbiamo un modello economico per cui i cosiddetti prodotti consumer, sono pensati per essere sostituiti dopo un certo periodo, perchè se non lo fossero, le aziende che li producono, chiuderebbero. Negli USA c'è una lampadina ad incandescenza che è accesa da 118 anni. Infatti le prime lampadine duravano tantissimo, poi i produttori si sono "accordati" su una durata di 1000-1500 ore, altrimenti non avrebbero più venduto lampadine. Oggi abbiamo lavatrici economiche che sono progettate per durare 500 lavaggi e che sono assemblate saldando i pezzi, per cui non possono essere smontate per essere riparate. E' un modello per cui l'azienda produce, vende, fornisce la garanzia ed a garanzia scaduta il consumatore deve essere indotto a cambiare il prodotto con uno nuovo con tutti i mezzi possibili: migliori prestazioni, il vecchio è fuori moda o si è rotto e non "conviene" ripararlo. A volte si sfora nel ridicolo, tutti noi abbiamo in casa un trapano elettrico, che in dieci anni di vita utile verrà usato mediamente per un'ora. O anche le automobili, una automobile in media passa l'82% del tempo parcheggiato, ma in una città moderna la superficie dedicata alle automobili supera quella dedicata alle persone. E la tendenza oggi è aumentare dimensioni e peso, convincendo il mercato che la tua utilitaria la devi sostituire con un SUV, che ti fa viaggiare più comodo e sicuro e ti permette di essere più aggressivo con gli altri utenti della strada.
Il risultato è una filiera produttiva per cui alle aziende conviene produrre dove costa meno e vendere dove si guadagna di più. Realizzare prodotti di lunga vita, facili da riparare, invece consentirebbe di creare lavoro sul territorio. Il tecnico che ripara o aggiorna la tua lavatrice sarebbe una persona che conosci e con il suo stipendio farebbe lavorare l'economia locale. Molti prodotti potrebbero addirittura essere rimessi a nuovo dopo un certo numero di anni, come si fa con le macchine da cantiere, dove a nessuno interessa avere l'ultimo modello. In questo caso sono i produttori stessi che le riprendono indietro al termine del lavoro, le rimettono a nuovo e le rivendono. Anche le automobili sarebbero praticamente eterne se si potessero aggiornare.
Si tratta di cambiare il paradigma. Se avete tempo e voglia leggetevi "L'economia della ciambella" di Kate Rawhort. A Differenza di Greta, la ricetta che propone Kate (che tra l'altro è una persona simpaticissima) è attuabile e concreta, è solo questione di volontà politica. Nel risolvere i problemi ambientali, l'economia della ciambella risolve anche molti problemi sociali, perchè alla fine riporta al centro la comunità.
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In soldoni è come fare la differenziata ma poi arriva un solo camion a raccogliere tutto insieme e butta via...
Mi vien da ridere, dal momento che io per lavoro mi occupo appunto di raccolta differenziata e riciclo. Dopo che ho spiegato come in un anno abbiamo gestito un milione e seicentomila tonnellate di raccolta differenziata della plastica, mostrato come viene gestita, cosa viene avviato a riciclo e cosa no, in quali impianti... mi sono capitati studenti universitari che dicono: bello ma io ho visto che mettono tutto assieme :D
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phormula
Che sono assemblate saldando i pezzi,
Le lavatrici di fascia media non sono saldate ma aggraffate...(operazione di giunzione per deformazione meccanica :nerd:
Operazione altrettanto irreversibile ma meno robusta della saldatura (lavatrici di fascia alta).;-)
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Originariamente Scritto da
phormula
Ogni tanto. Il problema è che sta succedendo "ogni troppo spesso". Abbiamo un modello economico per cui i cosiddetti prodotti consumer, sono pensati per essere sostituiti dopo un certo periodo, perchè se non lo fossero, le aziende che li producono, chiuderebbero. [...]
Verissimo, era quello che stavo cercando di dire per metonimia:cool:.
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Originariamente Scritto da
phormula
O anche le automobili, una automobile in media passa l'82% del tempo parcheggiato, ma in una città moderna la superficie dedicata alle automobili supera quella dedicata alle persone. E la tendenza oggi è aumentare dimensioni e peso, convincendo il mercato che la tua utilitaria la devi sostituire con un SUV, che ti fa viaggiare più comodo e sicuro e ti permette di essere più aggressivo con gli altri utenti della strada.
Il risultato è una filiera produttiva per cui alle aziende conviene produrre dove costa meno e vendere dove si guadagna di più. Realizzare prodotti di lunga vita, facili da riparare, invece consentirebbe di creare lavoro sul territorio. Il tecnico che ripara o aggiorna la tua lavatrice sarebbe una persona che conosci e con il suo stipendio farebbe lavorare l'economia locale. [...] Anche le automobili sarebbero praticamente eterne se si potessero aggiornare
Infatti, mentre bisognerebbe ridurre il peso e rende le auto soprattutto più longeve --penso alle vecchie Volvo che duravano mezzo milione di chilometri o più. Dando qualcosa da fare al meccanico sotto casa, per quel lungo lasso di tempo.
Anche da consumatori, servirebbe cambiare atteggiamento su certe cose: per esempio invece che risparmiare sull'acquisto, risparmiare prima dell'acquisto per poter prendere non necessariamente il prodotto meno costoso alla cassa, ma quello che risulta meno costoso in virtù del suo ciclo di vita. Per portafogli ed ambiente.
Purtroppo, per fare questo, servirebbe una grande rieducazione su vasta scala. Perché è davvero tanto tempo che un approccio del genere è demodé.
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Nota a margine e parzialmente off-topic: i SUV sono una iattura; non ho "risolto il problema", nel senso che sono ancora lì, ma il mio buon vecchio Daily mitiga il problema e posso godermi anche la consapevolezza che io faccio i 15 con un litro, loro forse un terzo:-".
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Originariamente Scritto da
phormula
Molti prodotti potrebbero addirittura essere rimessi a nuovo dopo un certo numero di anni, come si fa con le macchine da cantiere, dove a nessuno interessa avere l'ultimo modello. In questo caso sono i produttori stessi che le riprendono indietro al termine del lavoro, le rimettono a nuovo e le rivendono.
Una sensibilità simile si trova anche per i mezzi da lavoro, almeno all'interno dell'assistenza IVECO, con cui sto familiarizzando ultimamente: la tendenza è ancora quella di riparare e mantenere finché è possibile tenere il mezzo in strada in sicurezza. Da questo punto di vista, anche i veicoli sono progettati e realizzati in maniera tale da rendere il maggior numero di interventi possibili e facilmente realizzabili.
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Originariamente Scritto da
phormula
mi sono capitati studenti universitari che dicono: bello ma io ho visto che mettono tutto assieme :D
Se le cose non sono cambiate, credo di sapere anche da che università provengono.
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Buongiorno a tutti, tralascio per il momento tutte le considerazioni sui costi/benefici/salvaguardia ambientale ecc.
credo solo che se ne avranno voglia e stimoli anche dall’esterno, senza spendere miliardi, possono/potranno sfruttare la piattaforma della iD3 già avviata che, a breve (si spera perché è un’altra mia fissa :D) condivideranno con la nuova Audi A2 e-tron.
dovrebbero rimettere in piedi lo studio del design ma a livello tecnico sarebbe già impostata.
devono crederci e averne voglia.