Allacciamo Le Cinture, Allacciamoci alla Vita...
E’ estremamente facile scadere nella retorica quando alle parole tocca il compito ingrato di comunicare le sensazioni di sconforto : io purtroppo non faccio eccezione e me ne scuso anticipatamente.
Forse perché avendo ancora gli occhi zeppi di colori e di allegria, rimasta solo parzialmente impressa nelle foto, dell’ultimo meeting, la foto che appare sul Corriere della Sera di oggi (inserto milanese, pag. 13) è veramente un pugno nello stomaco.
Ho impiegato un attimo in più a focalizzare i dettagli, eppure si, i fari sono quelli, l’arco delle portiere è inconfondibile, è proprio “lei”, una Beetle.
Quel rottame informe, distrutto, completamente sventrato dal lavoro dei Vigili del Fuoco e dai loro flessibili, appoggiato come una vecchia carcassa sul piano di un carro attrezzi…
Eppure è una Beetle, come una delle nostre, come una delle tante, la foto in bianco e nero non consente di stabilirne il colore ma certo era uno dei tanti colori che potevano essere sulla piazza di Riccione, o parcheggiati dormienti sulle tante strade in cui incrociamo altre niu che ancora non sono state a battesimo in questa Grande Famiglia.
Ora sarebbe facile farne sermoni e morali che non farò perchè totalmente inutili e fuori luogo.
Ho sulle spalle quasi vent’anni come volontario alla guida di ambulanze, non posso ricordarmi quante volte i fari hanno illuminato le stesse scene, i soliti pupazzi sporchi di terra, i giubbetti stesi sui rami degli alberi senza un perchè, le carabattole che dormivano nel bagagliaio sparate senza ordine nel cielo e per terra cadute in mille pezzi, i paraurti senza un senso, il luccichio dei vetri frantumati…
E poi quel colore inconfondibile, che pur vivace non ha nulla di allegro né di fantasioso, quando riga senza appello le lamiere, quando scurisce sui sedili intrisi, quando si tenta di cancellarlo con la calce sull’asfalto e resta a imperitura memoria ancora giorni e giorni, a fare da fondale ai soliti mazzi di fiori che di lì a poco trovano casa legati a qualche palo o qualche guard rail.
Cosa posso dire mai io - ex duecentista incallito – di fronte a queste scene?
Non posso certo invocare la prudenza : penso che la gente esca di casa per andare a ritrovarsi in compagnia al tavolo di una pizzeria, di un ristorante, di un pub, non certo su quello di alluminio di un obitorio
Quindi è inutile pensare di mettersi a fare i tromboni del buon senso e delle multe-a-ogni-costo : non ne ho mai vista l’utilità, e anche in tanto sconforto penso che non avrebbero fatto la differenza.
Non ho elementi per pensare che si tratti delle solite tragedie da sabato sera : si muore e ci si fa molto male sulle strade sette giorni su sette, a ogni ora e a ogni età.
Semmai è solo la famelicità di certa informazione a uso e consumo dei buonisti dell’ultim’ora a volerne tenere il conto una sera alla settimana, forse per quel gusto cinico di poter allargare le braccia e invocare “i miei tempi” dove tutto era (o sembrava) diverso e migliore.
Ma non potendo catalogare la morte come qualcosa di meglio o di peggio – termini troppo poco definiti al cospetto dell’assoluto e dell’irreversibile – non saprei nemmeno cosa altro dire o pensare.
In fondo questi sono solo parole che escono libere dal mio pensare, temporaneamente aperto come la pagina di questo giornale.
Che di morti e tragedie ne è pieno a ogni colonna, sebbene questa mi abbia colpito forse più del solito, forse oltre la soglia di attenzione, ripensando ancora più a dove si era una settimana fa a quest’ora.
E pensare al nostro trovarsi, ridere, scherzare, parcheggiarsi, misurare quel senso di appartenenza, mi sembra quasi ingiusto – benché sappia che la vita va così e che nulla si può fare per cambiare certi destini – quando penso al pranzo che oggi avranno fatto le famiglie di questi ragazzi, o al colpo d’occhio che avranno avuto di fronte a questa Beetle cui l’urto non ha lasciato nemmeno attaccate le ruote, contrapponendolo al compiacimento che provavamo “Noi” tra Piazzale Roma e Gradara nel veder luccicare le nostre amate e giocose lamiere intonse.
Incidente nel Pavese: due mortiSabato 4 Ottobre 2008 Due morti, un uomo e una donna, e una ragazza ferita: questo il bilancio di un incidente stradale avvenuta nella notte a Mede, nel Pavese. La ferita e´ ora ricoverata all´ospedale di Voghera. L´auto su cui viaggiavano i tre e´ uscita di strada all´ingresso di Mede. Guidatore e passeggeri sono stati sbalzati fuori dalla vettura. Il corpo di uno di loro e´ stato ritrovato solo tempo dopo nel cortile di una villa che si trova vicino al tratto di strada dove e´ avvenuto l´incidente.
Quello che l’articolo non dice, riportato invece sulle pagine cartacee del giornale, è che la vettura ha fatto un “dritto” all’altezza di una rotonda all’ingresso del paese, centrando un palo e finendo la sua corsa in un fosso, e che a salvarsi è stato l’unico passeggero seduto a fianco della guidatrice, che avendo le cinture per questo non è stato sbalzato fuori dall’auto come invece è successo agli altri due.
Per la cronaca Alessia Casellato, 28 anni, alla guida, e Davide Salone, 31 anni, seduto dietro, entrambi senza cinture ed entrambi morti per i traumi conseguenti alla fuoriuscita dall’abitacolo e all’impatto con l’asfalto l’una, e con la recinzione di un giardino di una villa adiacente l’altro.
Davide Salone secondo le cronache è stato sbalzato talmente con violenza, pur seduto dietro, che è stato trovato dopo un’ora nel giardino della villa confinante con il luogo dell’impatto.
Inutile stare a recriminare sulle tante e troppe cose che si potrebbero dire : di fronte alla morte di due persone che insieme non fanno sessant’anni penso che sia le mie parole come quelle di chiunque non possano consolare o lenire il dolore di alcuno.
Resta il fatto che questa Beetle, e con essa il loro inestimabile carico di vita e di allegria, non tornerà a casa: non riporterà le voci e le parole di questi ragazzi tra le mura di sempre, non potrà restituire alle loro camere e ai loro letti questi ragazzi da oggi in poi.
Ragazzi, sarà banale e forse ripetitivo, io sono il primo a scocciarmi alle volte per l’abitudine mai completamente digerita nei gesti di ogni giorno, ché alle volte solo la vista di un vigile mi fa improvvisamente ricordare, ma
mettiamo le cinture!!!
Facciamolo sempre, ricordiamocene, facciamone un monito ad amici e parenti, perché siamo tutte persone adulte che guidano sicuramente coscienti dei propri limiti, ma contro la s**** e soprattutto contro le leggi della fisica non c’è nulla da fare.
Un urto anche solo a 50 all’ora contro qualcosa di rigido - un muro, un camion, un’auto ferma per qualsiasi motivo - ci trasforma in palle del peso di alcune tonnellate in balìa del caso….
Inutile pensarsi capaci di trattenersi (o peggio di trattenere magari i bambini non legati ai sedili appositi) con la sola presunzione dell’istinto e quella della forza delle braccia.
E’ materialmente impossibile per chiunque, fosse pure il più bicipitato della compagnia.
Allora, cari niubitters, a quest’ora la settimana scorsa ci preparavamo per costruire il serpentone colorato che ci avrebbe portato a Gradara tra i sorrisi dei passanti e la soddisfazione del Club.
Oggi nelle stesse ore i genitori e i parenti di Alessia e Davide saranno chiamati a una parata ben più mesta e dolorosa, fatta di corridoi abitualmente deserti malvolentieri battuti e non di strade soleggiate, di carte da firmare e non di clacson da tamburellare.
Sarebbe stato molto più bello avere avuto il tempo di lasciare un volantino sul parabrezza di questa Beetle massacrata dalla sofferenza, forse averli tra noi, forse come un utopistico “sliding doors” riuscire a cambiare di un centimetro il corso delle cose per non trovare – alla fine – i loro nomi tra i tanti cui dare l’addio.
E’ sicuramente un invito un po’ inflazionato e retorico, ma ricordiamocelo tutti quando saliamo in macchina : allacciamoci alla vita, ché di certi momenti così felici e giocosi non ci è dato, come nei video, di avere l’omino di scorta se le cose buttano male.
Grazie se avete avuto voglia di leggermi, e buona giornata a tutti.
JML
usiamo le cinture di sicurezza !!!
Che altro dire Mario...
Hai già detto tutto quello che c'era da dire certo che leggendo il tuo messaggio avevo i brividi e gli occhi lucidi anche perchè anch'io me la sono vista brutta 2 anni fa e ancora adesso mi porto dietro le conseguenze...
Il mio destino al contrario di quei ragazzi è stato più clemente, ti posso solo dire che quella volta mi hanno preso con le "pinzette".
Adesso quando salgo sulla mia niu ho sempre, non posso dire paura ma non so come spiegarmi...mi fa un certo che percorrere le strade sapendo quello che ho passato e come hai precisato tu il dolore dei famigliari.
Comunque tornando al tuo discorso le cinture sono veramente indispensabili...
Ciao Mario "JML"
ciao
La Cintura Va Sempre Allacciata!!
Io non vado mai in macchina senza cintura!! Come Natalia, anche per me è diventato un gesto automatico e a me personalmente fa sentire molto più sicura alla guida!
Non esiste che ci si possa dimenticare di metterla..[-(...è una cosa da fare prima di girare la chiave dell'accensione, E SI FA!
altro che deboli di cuore
Mamma mia quante niu demolite...
Veramente brutto questo video specialmente per noi che siamo "malati" per la niu:(
>:D<ciao ciao...