Mi presento, anzi, ci presentiamo!
Siamo in quattro: in primo luogo, Cristina, mia moglie, che ha voluto una niu dal primo giorno che ci siamo conosciuti; poi Apache, il nostro cagnolone biondo, che quando vede un'auto vuole sempre saltarci dentro e che sembra voler dire - dai partiamo! - quindi, io, Marco che, fin da bambino, giocavo con i Maggiolini ed, infine, Lui (perché, per noi, è un Lui), Eddie il Cabriolone! Eddie è entrato in famiglia da pochissimo (due sabati fa), dopo che era stato "dimenticato" in concessionaria per quasi un anno (è stato immatricolato nell'agosto 2010 e, "da buona km. zero", da allora non ha mai percorso un centimetro).
Storia incredibile quella di Eddie: dopo anni di "tira e molla" ci decidiamo di prendere una cabrio; studiamo la materia, proviamo un pò di vetture, ma, alla fine, anche se la testa ci dice altro, il cuore resta sempre lì... Ed allora partiamo alla ricerca di una niu, possibilmente a benzina; ci piacerebbe scura, con una bella capote rossa, oppure celestina, con la capote blu, ma ormai di niu non ne fanno più (il nuovo modello incombe) e dovunque andiamo ci sentiamo sempre dire: ne avevamo una fino a pochi giorni fa, poi l'abbiamo venduta, ci dispiace...
Sembra proprio che di niu nuove e per lo più cabrio non ce ne siano molte in giro... Ma tant'è, tentar non nuoce e Cristina ne riesce a trovare una in Germania (ma non ci piace l'importatore), ne salta fuori una in Veneto (ma non era poi così nuova come sembrava), fino a quando, un bel giorno, complice un rientro anticipato dal lavoro, mi propongo di fare un salto in questo concessionario vicino a casa, pronto per l'ennesimo flop.
Arrivo, parcheggio, scendo, il tempo di un rapido sguardo al piazzale (è sempre un gran bel vedere!) e mi accingo ad entrare quando vedo proprio una niu Cabrio in bella mostra sulla pedana d'onore subito dietro l'ingresso. Non ci voglio ancora credere! Entro e ci giro intorno; nel giro di qualche minuto arriva inevitabilmente il tipo delle vendite il quale mi dice soltanto: "bella vera, perché non sale?" e mi apre la portiera.
Salgo, mi siedo e mi guardo intorno: mmmmmhhh, che bella! Interni in pelle e full optional! Chiedo lumi al venditore, il quale mi spiega che è una km. zero, arrivata nell'estate del 2010, subito immatricolata e poi messa in magazzino. Per gli strani misteri della burocrazia, non era stata presa in carico dall'Ufficio Vendite e solo ora, a seguito di una ricognizione periodica, si erano accorti dell'errore e l'avevano subito tirata fuori. Povera niu! Aveva varcato l'oceano per arrivare qui, vicino a Milano, ed essere dimenticata da tutti! Ma ora era lì, da un lato mesta, ma dall'altro speranzosa che qualcuno le dicesse: "dai andiamo, facciamo un giro". Con quegli occhioni ed il musino gentile, ce la metteva tutta per non dover tornare indietro, in magazzino, tutta lustra ed argentata, con la sua bella capottina nera.
Ed in effetti, di gente che la guardava (in fondo, stava diventando una rarità) ce n'era parecchia, ma nessuno si faceva avanti per davvero. Lei, poverina, sembrava rassegnata, ma continuava a guardare fuori dalle vetrate: le giornate erano proprio belle (aprile incombeva) ed il Sole, davvero caldo, invitava ad uscire ed a partire: possibile che non ci fosse proprio nessuno? E, comunque, più durava il bel tempo, più sarebbe stato facile che, magari, qualcuno...
Volgo lo sguardo e chiedo al venditore il prezzo; mi risponde che un accordo lo troviamo, è una km. zero, un buon sconto ci sta tutto... Va bene, allora, gli dico; "me la può tenere ferma fino a lunedì prossimo?" (era martedì, il giorno successivo sarei dovuto partire ed avrei voluto che la vedesse anche Cristina), gli chiedo. La risposta è: sicuramente! Alla sera, a cena, accenno della cosa a Cristina, la quale ne è felicissima; unico dubbio è il prezzo, un poco alto per una macchina che, in fondo, è ormai fuori produzione, ma tant'è.
Arriva il sabato e Cristina ed io torniamo in concessionaria; stessa scena della volta prima, ma ora la protagonista è Cristina. E Lei che pare riconoscermi e dirmi: ma allora Ti sono piaciuta davvero! Che bello! Dai che forse è la volta buona... Cristina si siede, io sono di fronte a lei e la osservo attraverso il parabrezza. Cristina mi guarda con un sorriso radioso: è felice! Ha trovato la sua cabrio! Ed anche Lei sorride gioiosa, perché ha trovato la sua famiglia!
Quindi, le solite pratiche, un paio di settimane di attesa e poi giunge un altro sabato, il giorno del ritiro. Alle 14.30 arriviamo puntualissimi, il venditore ci accoglie e ci accompagna nel luogo di consegna ed eccola lì: unica tra tante ed inconfondibile! Giusto il tempo delle spiegazioni di rito e si parte: io davanti, con la vecchia e fedele Lybra a fare strada e dietro Cristina, un poco timorosa, ma decisa come non mai. Breve stop dal benzinaio e poi via verso casa.
Una volta arrivati, parcheggio e vedo Cristina che mi sorpassa per accostare poco oltre. La raggiungo e prima ancora che possa parlare, mi dice: dai sali e guida tu, andiamo a fare un giro con Eddie il Cabriolone! Le dico, ma è una niu, non "un" niu, ma Cristina mi ribatte, ma che niu e niu, è Eddie il Cabriolone e basta (più tardi mi spiegherà che l'ha battezzato Eddie, perché le prime due lettere della targa sono ED...).
Adesso sono io a fare conoscenza con Eddie; giro la chiave, aggiusto gli specchietti e partiamo. Eddie è docile e tranquillo (in fondo, è un millesei a benzina) ed è proprio una goduria andare in giro con lui. E' un bellissimo sabato e, con Eddie, Milano sembra più viva; passi e scopri prospettive che non avevi mai immaginato ed intuisci che, con Eddie, anche il viaggio è una vacanza. Poi, nel tardo pomeriggio, proseguiamo verso il maneggio dove Cristina ha appuntamento per la sua solita lezione di equitazione. L'accompagno e poi via, Eddie ed io da soli, nella campagna. Guido senza meta, solo per il gusto di andare, di sentire il profumo dell'erba e la brezza del vento; Eddie fa da sottofondo con il fedele "ron ron". Arriviamo ad una rotonda, prendo la prima strada a sinistra e proseguo diritto; giungo in un paesucolo ed alzo lo sguardo (sto viaggiando con la capote aperta, ovviamente) e noto qualcosa di strano sul campanile della chiesa che sto per raggiungere: c'è un enorme cesto di rami e di foglie secche dal quale, di tanto in tanto, spunta qualcosa.
Ma ecco cos'è: un nido di cicogne e quel "qualcosa" è proprio una cicogna che si stava sistemando al suo interno; proseguo fino alla piazza del paese e mi fermo. Anche sul castello c'è un altro nido con all'interno i suoi occupanti. Sono bellissimi. Riparto e torno indietro veloce; corro il rischio di fare tardi con Cristina, ma riesco ad arrivare per tempo. Lei ha appena finito e si sta ancora cambiando, poi arriva, sale in macchina e ripartiamo.
Ma non torniamo a casa, andiamo nel paesucolo di prima; non dico ancora il perché, voglio che sia una sorpresa e così è. Anche per Cristina è la prima volta in cui ha l'occasione di osservare delle cicogne dal vivo! Ripartiamo, stavolta davvero verso casa, ed ecco che una coppia di cicogne ci passano sopra per atterrare in un campo poco oltre; ci fermiamo ancora per guardarle mentre camminano, goffe, ma tranquille. Eddie è sempre lì, con il suo "ron ron". Senza di lui non mi sarei accorto di nulla, perché è solo con una cabrio aperta che ti si scopre il mondo... Ed ora via, verso casa.
Adesso Eddie riposa nel suo box; ieri ha visto il mare per la prima volta (anche se l'ha attraversato un anno fa) e poi ci ha riportato a casa, un poco stanchi.
Crediamo, speriamo che anche Eddie sia felice, perché una niu non è "solo" una macchina!
Marco
P. S.: mia moglie, Cristina, è originaria dell'Oltrepò, io sono genovese; viviamo a Milano, dove lavoriamo. Apache (Apachone, per gli amici), è un cane di razza hovawart. Eddie è una New Beetle Cabrio 1.6 benzina (75 kw.), di colore argento chiaro, con capote nera.